Lo Stato risarcirà con 913,485 euro al mese una donna di 65 anni, originaria del Friuli, che ha riportato gravi danni neurologici a seguito della somministrazione del vaccino anti Covid Astra Zeneca.
La cifra di 913,485 euro al mese, che lo Stato le riconosce come “equa indennità”, in realtà appare modesta in relazione alla grave situazione psicofisica in cui verte la signora, ma tuttavia è una vittoria sia per i tempi brevi, circa 14 mesi, impiegati dalla presentazione della domanda sia per l’ammissione di danno da vaccino Covid.
La Signora Paola oggi è immobile a letto, per alzarla serve un montacarichi, visto che il marito da solo non riesce a muoverla ed ha metà del corpo e del cervello danneggiati.
L’odissea della signora Paola è iniziata nove giorni dopo l’inoculo del vaccino Astra Zeneca, proprio quel vaccino che l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza aveva raccomandato “ad uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni” e che alla signora Paola ha cagionato un’ischemia celebrate, una trombosi carotidea destra e trombosi arteriose diffuse da vaccino.
Oggi purtroppo presenta una paralisi completa dovuta a una lesione del sistema nervoso centrale e un disturbo dell’attenzione per la lesione dell’emisfero destro del cervello.
La Commissione Medica Ospedaliera di Padova, su interpello dell’Asl, ha riconosciuto l’esistenza di un nesso causale tra l’infermità e il vaccino. Ora l’ulteriore sfida è chiedere e ottenere un maggior indennizzo, con un risarcimento da danno irreversibile in ogni sua forma cioè patrimoniale, esistenziale, morale e biologico.
Fonte “La Verità”
Veronica Lupi