Quantificazione del danno da perdita parentale

Quando una persona muore per un errore medico i parenti prossimi della vittima acquisiscono un diritto ad un risarcimento del danno che deve compensare la perdita subita. I parametri di quantificazione del danno da perdita parentale sono stati elaborati dai Tribunali di Milano e di Roma.

La Cassazione, con l’ordinanza n. 37009/2022, ha promosso le nuove tabelle elaborate dall’Osservatorio per la Giustizia Civile del Tribunale di Milano.

In precedenza la Suprema Corte aveva contestato la modalità di liquidazione dei danni ai famigliari delle vittime per morte di un congiunto stabiliti dal Tribunale meneghino. I Giudici della S.C. erano contrari alle regole dell’Osservatorio Milanese, basate su una forbice decisionale tra un massimo e un minimo liquidabile, in base a criteri stabiliti e con un gap monetario molto marcato.

Secondo la Cassazione quindi gli unici valori per la liquidazione del danno da perdita parentale erano le tabelle del Tribunale di Roma.

Queste ultime si fondano sul “punto variabile” e tengono conto della modularità e delle circostanze di fatto (l’età, il grado di parentela, la convivenza ecc.). A questi fattori si ha la possibilità di applicare dei correttivi all’importo finale alla luce di una situazione particolare e dando una giusta motivazione.

A fronte di questo nel 2022 l’Osservatorio Civile del Tribunale di Milano ha redatto una nuova tabella, tenendo conto delle indicazioni della Cassazione.

Con l’Ordinanza 37009/2022 la Cassazione ritorna sul problema della quantificazione del danno da perdita parentale.

Lo fa a seguito di un ricorso e sottolinea come la nuova edizione della tabella milanese possa essere utilizzata per la liquidazione del danno perché “del tutto conforme a diritto”.

Afferma inoltre che la nuova tabelle milanese possiede tutti i requisiti delle precedenti sentenze che ne avevano criticato il contenuto.

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Dott.ssa Veronica Lupi